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COVID-19 – Software per il food delivery: cosa sono e quali sono i vantaggi per il tuo ristorante?

Oggi immaginare ristoranti, pizzerie e pub senza il servizio di food delivery sembra quasi impossibile. 

Eppure fino a pochi anni fa sia l’asporto sia la consegna a domicilio riguardavano principalmente le grandi città, con un’offerta tra l’altro abbastanza limitata.

Adesso, complice anche il Coronavirus, sono molte le attività che hanno deciso di offrire ai propri clienti i loro piatti preferiti consegnati direttamente a casa in pochi click.

Se prima le ordinazioni avvenivano per lo più al telefono, infatti, ora grazie alle piattaforme di delivery è possibile ricevere le comande anche da Facebook, Instagram o dagli assistenti vocali come Google Assistant.

Ma quali sono i costi di affiliazione ai diversi software per il food delivery? Rispondere non è semplice dal momento che spesso i contratti variano da ristoratore a ristoratore e sono vincolati da accordi di riservatezza. 

È possibile, però, farsi un’idea considerando due variabili: l’esclusività e il fatturato. 

Spesso, infatti, affidandosi ad una sola compagnia per la consegna a domicilio si può spuntare un accordo migliore, con una percentuale che può variare dal 15% al 30%.

Stessa cosa vale per il fatturato, se ad esempio un ristoratore riesce ad avere un buon profitto derivante dalle consegne a domicilio, potrebbe riuscire ad ottenere una tariffa più bassa. 

Trovare il software per il food delivery che sia al contempo vantaggioso per i ristoratori e offra un buon servizio ai clienti potrebbe non essere facile. 

Proviamo allora a vedere di seguito quali sono le caratteristiche e i vantaggi che offrono le principali piattaforme per le consegne a domicilio.

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Tipologia di servizio di consegna

Ogni software per il food delivery ha il proprio funzionamento e offre all’utente un’esperienza d’acquisto differente, in base anche alle diverse esigenze personali.

È possibile distinguerli però in due macro tipologie di servizi di food delivery:

  1. Servizio di consegna 
  2. Network di ristoranti

Nel primo caso rientrano tutte quelle aziende che dispongono di mezzi e fattorini propri e si occupano di prelevare l’ordine dal ristorante e consegnarlo al cliente. 

Generalmente sono siti che dispongono di una piattaforma dove sono elencati tutti i locali con i quali è stato stipulato un accordo.

Il cliente può scegliere il tipo di cucina e il piatto che vorrebbe mangiare. Sia la preparazione delle pietanze sia il loro prezzo dipendono in tutto e per tutto dal ristoratore, non dalla piattaforma che offrirà solamente il trasporto. 

La gestione di eventuali problematiche relative alla procedura di ordine e consegna a tutela del consumatore spetta in questo caso alla piattaforma.

Sono un esempio di questa prima tipologia di servizio: Deliveroo e Alfonsino.

Nel network di ristoranti rientrano, invece, tutte quelle piattaforme che offrono una vetrina al locale facendo solamente da intermediari tra clienti e ristoranti. 

È il ristoratore in questo caso a doversi occupare autonomamente della consegna a domicilio dei propri piatti avvalendosi dei propri fattorini e mezzi, premurandosi di rispettare le normative previste in ambito di food delivery e take-away.

Il vantaggio dell’utilizzo di questa tipologia di software, tra le quali la più nota è Just Eat, sono la grande presenza e capillarità sul territorio che si traduce in un maggiore visibilità per il locale.

I principali software per il food delivery a confronto

Con la crisi sanitaria in atto in pochissimi mesi il numero dei ristoratori italiani che hanno deciso di adottare il servizio di food delivery si è moltiplicato.

Di conseguenza le maggiori piattaforme specializzate nelle consegne a domicilio hanno cercato di rispondere all’aumento improvviso della domanda. 

Accanto ai software presenti sul mercato già da anni sono nate nuove start-up pronte a rispondere alle esigenze più disparate.

Ma tra i più conosciuti ed utilizzati software per le consegne a domicilio quale offre il servizio migliore?

Di seguito mettiamo a confronto tre aziende diverse specializzate nel food delivery: Deliveroo, Just Eat e Alfonsino.

Deliveroo

Deliveroo

Deliveroo è un’azienda di consegna di cibo in rete fondata a Londra nel 2013. In pochi anni è riuscita a conquistare l’Europa e, ad oggi, è una delle principali piattaforme utilizzata per il food delivery anche in Italia.

Negli ultimi mesi poi ha costantemente aumentato in numero di città dove è possibile usufruire del servizio. 

La semplicità di utilizzo del servizio rappresenta sicuramente una delle caratteristiche vincenti dell’applicazione.

È probabilmente tra le aziende che punta di più sulla tecnologia e le tecniche avanzate di analisi dei dati per migliorare ed ottimizzare la propria offerta.

Come abbiamo già visto, Deliveroo rientra nella prima tipologia di servizi di consegna: questo significa che una volta pronto l’ordine, un fattorino lo ritira e lo consegna all’indirizzo indicato dal cliente.

Questa piattaforma non presenta limitazioni di orari per il food delivery se non quelle imposte dall’orario di apertura e chiusura del locale stesso.

La personalizzazione da parte del ristoratore è molto flessibile, oltre alla fascia oraria durante la quale il servizio è attivo si può infatti decidere la propria proposta per la consegna a domicilio o l’attivazione di una determinata promozione.

Dal lato utente ordinare è facile e intuitivo: basta collegarsi sul sito ufficiale di Deliveroo o scaricare l’app sul proprio smartphone, inserire l’indirizzo dove si vuole ricevere la consegna, scegliere il ristorante desiderato e infine i piatti desiderati.

Per quanto riguarda il pagamento con Deliveroo avviene esclusivamente tramite carta di credito al momento dell’ordine, non è infatti possibile, per ora, pagare in contanti alla consegna.

Ma veniamo al sodo: quanto costa il servizio offerto da Deliveroo? L’iscrizione è gratuita, ma come avviene anche per altre piattaforme per il food delivery non esiste una tariffa univoca per tutti i partner.

Ad ogni modo il contratto può prevedere una commissione che può variare dal 16% al 25% di ogni consegna.

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Just Eat

Il colosso del food delivery nasce in Danimarca nel 2001, per poi trasferirsi a Londra, ed è uno dei casi di maggior successo nella storia delle consegne a domicilio.

L’utente guadagna in praticità, il ristoratore può accedere a nuovi clienti e la piattaforma, che si occupa solo della mediazione, non della consegna vera e propria, incassa una commissione per ogni vendita effettuata.

L’app è talmente facile da utilizzare che anche le persone meno avvezze alla tecnologia riescono ad ordinare una pizza.

Uno dei vantaggi della piattaforma è dato anche dalla copertura capillare sul territorio italiano, anche se ancora ci sono zone e centri urbani più piccoli dove il servizio non è attivabile.

Just Eat, a differenza di Deliveroo, svolge solamente un ruolo di intermediario tra ristoratori e clienti. 

La consegna, infatti, è gestita direttamente dai locali affiliati che possono organizzarsi autonomamente con un servizio di food delivery interno e con riders propri.

Dal lato utente le ordinazioni vengono effettuate attraverso l’apposita app, il ristoratore riceve la comanda grazie al dispositivo installato vicino alla cassa e procederà alla preparazione e consegna dei piatti. 

Nella mail o nello stampato di riepilogo dell’ordine è possibile trovare tutti i dati relativi al delivery come l’orario di consegna e l’indirizzo del cliente.

Just Eat, infatti, a differenza di altri competitor prevede l’installazione di un terminale predisposto a prendere le ordinazioni (senza costi aggiuntivi per il ristoratore).

In questo modo consente una gestione facile e efficiente delle ordinazioni provenienti dal servizio di delivery che restano separate da quelle derivanti dei tavoli in sala.

I clienti possono pagare tramite carta di credito direttamente sull’app quando effettuano l’ordine oppure in contanti alla consegna.

I ristoratori che si affidano a Just Eat per il food delivery possono decidere il menù, i prodotti, gli orari di consegna, quali zone servire, eventuali promozioni e molte altre personalizzazioni del servizio.

Il costo di attivazione di solito si aggira intorno ai 150 euro, successivamente Just Eat trattiene una percentuale che può variare dal 10% al 15% per ordine. 

Alfonsino

Alfonsino

Per quei ristoratori che operano nei piccoli e medi centri abitati ci pensa Alfonsino. L’app, infatti, nasce a Caserta nel 2016 proprio per coprire le cittadine che vanno dai 50 mila ai 250 mila abitanti.

Se i big del food delivery puntano a coprire principalmente le grandi città italiane Alfonsino Delivery consente di ricevere il proprio pasto in 30 minuti dai migliori ristoranti, pub e trattorie dei piccoli centri in modo semplice.

L’ordine, infatti, può avvenire via chat su Facebook Messenger oppure attraverso la classica app.

La particolarità di Alfonsino risiede anche nelle modalità di ingaggio dei rider che vengono assunti direttamente dall’azienda, senza che il ristoratore debba occuparsene.

Attraverso il software messo a disposizione dalla compagnia il cliente può ordinare la consegna o l’asporto e pagare con carta al momento dell’ordine o in contanti al fattorino, mentre il ristoratore può avvisare quando l’ordine è in preparazione o già pronto. 

Se il cliente decide di pagare in contanti il driver corrisponderà la somma direttamente a fine serata al proprietario del locale che così facendo avrà subito il compenso in cassa.

Inoltre, Alfonsino mette a disposizione dei ristoratori un consulente dedicato che li aiuterà a capire come migliorare il menù, aumentare la visibilità e ottimizzare il lavoro per il delivery. 

Quali sono i costi? Solitamente vi è una percentuale sugli ordini che si aggira intorno al 25% e una fee mensile in base al tipo di pagamento offerto: contanti o elettronico.

Quale scegliere?

Abbiamo visto tre dei principali software per il food delivery presenti sul mercato, ognuno con le proprie peculiarità e caratteristiche.

Qual è il migliore? Non esiste una risposta univoca, ogni piattaforma ha i suoi vantaggi così come ha anche delle limitazioni che possono essere legate ai costi o alle zone servite.

Molto, infatti, dipende dalla città in cui si trova il locale, dall’organizzazione interna, dagli obiettivi e dalle esigenze di ciascun ristoratore. 

La scelta del software a cui affidare la propria attività di consegna a domicilio dovrà quindi ricadere sulla compagnia che meglio riesce a rispondere alle necessità del locale, senza dimenticare che è possibile diventare partner di più servizi.

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